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2023-02-16 15:53:41 By : Mr. Arvin Du

Firenze, 15 febbraio 2023 - "Un cinema che nasce dalle rovine". Con queste parole lo storico Gian Piero Brunetta fotografava la nascita della più influente avanguardia cinematografica del Secondo dopoguerra: il Neorealismo. Per celebrare gli ottant'anni dall'uscita di "Ossessione" di Luchino Visconti, considerato il primo film neorealista, la Mediateca Toscana propone ogni lunedì dal 20 febbraio al 27 marzo un ciclo di lezioni gratuite a cura del professor Stefano Socci. "Treno popolare. Ottant'anni dalla nascita e dall'affermazione del Neorealismo cinematografico italiano" è il titolo della rassegna di sei incontri che ricostruisce genesi, successo, declino e persistenza del Neorealismo fino ai giorni nostri: una stagione inaugurata negli anni Quaranta con "Quattro passi tra le nuvole" di Alessandro Blasetti e il già citato "Ossessione" di Visconti e proseguita dopo la Liberazione e la fine della Seconda Guerra Mondiale. 

Era il settembre del 1945 quando in Italia usciva "Roma città aperta" di Roberto Rossellini, premiato con la Palma d'Oro a Cannes e considerato il manifesto del cinema italiano: l'uso del dialetto, l'impiego di attori non professionisti e l'abbandono dei teatri di posa divennero ben presto il cuore di un'estetica cinematografica che attraverso un montaggio frammentato, raccordi sbagliati e il recupero della profondità di campo non voleva solo raccontare storie, ma mostrare immagini. Quelle della Resistenza, come nel successivo "Paisà", della Germania distrutta dalla guerra di "Germania anno zero", ancora firmato da Rossellini, ma anche i pescatori di Aci Trezza de "La terra trema" di Luchino Visconti, ispirato a "I Malavoglia" di Giovanni Verga, e le mondine delle risaie vercellesi di "Riso amaro", il film di Giuseppe De Sanctis che fece conoscere al mondo il fascino impareggiabile di Silvana Mangano. 

E naturalmente Vittorio De Sica e il suo sceneggiatore Cesare Zavattini, che portarono il cinema italiano per la prima volta ad Hollywood, vincendo due Oscar consecutivi per "Sciuscià" e "Ladri di biciclette", e convincendo l'Academy ad istituire per la prima volta la statuetta per il miglior film straniero. Un viaggio affascinante che affronterà anche l'evoluzione del Neorealismo: dalle variazioni felliniane di "La strada", "Il bidone" e "Le notti di Cabiria" alla commedia all'italiana, dal cinema politico di Petri e Rosi ai ragazzi di strada di Pasolini e Bolognini, dagli omaggi della Nouvelle Vague e dei fratelli Dardenne fino all'eredità neorealista nel cinema iraniano e rumeno. 

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