Hydro, stipendi più bassi del comparto: sciopero di otto ore - CorrierediBologna.it

2023-02-16 15:10:12 By : Ms. dongdg zheng

La Hydro Holding di Castello d’Argile

La richiesta di aumento dei salari e la difesa del potere d’acquisto dei lavoratori va a scontrarsi con la proprietà senza volto di un fondo di investimento straniero . Succede alla Hydro Holding di Castello d’Argile, nella pianura bolognese, in cui sono occupati 65 addetti. Per la maggioranza giovani donne, che ieri, 29 novembre, hanno incrociato le braccia per otto ore in segno di protesta a seguito della scelta dell’azienda di rompere le trattative in corso per il contratto integrativo aziendale.

Salari al di sotto dei 1.200 euro

L’impresa è controllata dal fondo lussemburghese Gold Fit che detiene il 78% delle quote. Fino a qualche anno fa la maggioranza era in mano all’imprenditore locale Davide Facondini. Quella felsinea è una delle sedi italiane di Hydro Holding, produttore europeo di raccordi per circuiti oleodinamici presente anche in Repubblica Ceca e con oltre 300 dipendenti . In particolare, a Castello d’Argile è leader nella produzione di raccorderia per oleodinamica, nell’assemblaggio di tubi flessibili raccordati e tubi rigidi sagomati. «Riteniamo gravissima — dichiara Massimo Mazzeo, segretario generale Fim Cisl area metropolitana; unica sigla sindacale presente in azienda — l’indisponibilità ad affrontare la questione salariale , che lascia questi lavoratori con gli stipendi più bassi del territorio. La situazione è ancora più grave visto il contesto economico e a fronte di un aumento di fatturato e redditività del 20% , così come comunicatoci dal responsabile delle risorse umane». Nello stabilimento continuano, infatti, ad essere presenti lavoratori, inquadrati al secondo livello, con salari che non arrivano nemmeno a 1.200 euro.

«Vengono inoltre richieste — rinforza Mazzeo — ore di straordinario e, mentre crescono i profitti per l’azienda, nulla viene redistribuito ai dipendenti. La conseguenza? Un aumento delle dimissioni fra il personale . È irrispettoso e lesivo della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori — rimarca il sindacalista delle tute blu Cisl — l’atteggiamento della direzione aziendale che, per quasi un anno, ha fatto credere ai nostri operatori e alle rsu di essere disponibile ad una trattiva per l’integrativo aziendale che poi si è tradotta in un nulla di fatto. A ciò si accompagna una comunicazione in cui l’azienda palesa l’intenzione di erogare un fantomatico piano welfare unilaterale senza alcuna indicazione delle quantità economiche per l’anno 2023, ben sapendo che i bonus governativi scadranno proprio il 31 dicembre di quest’anno». «Per tutte queste gravi ragioni — conclude Mazzeo — abbiamo proclamato lo sciopero di otto ore, sollecitando il personale ad astenersi dalla prestazione di lavoro straordinario fino a quando l’azienda non sarà disponibile ad un nuovo confronto per definire un’integrazione salariale per il 2022 e il 2023, nonché una piattaforma integrativa con premio di risultato di almeno 1500 euro entro il primo semestre 2023».

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